Dimagrire, disintossicarsi, rigenerarsi

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All’avvicinarsi della primavera c’è sempre il desiderio di “rimettersi in forma”, e sempre più di frequente trovo persone che seguono diete di ogni tipo come se fossero farmaci da prendere per un periodo fino a che il sintomo passa. Per non parlare di tutti gli integratori che promettono chili in meno stimolando il metabolismo. Questo atteggiamento molto comune vede il corpo come una plastilina da modellare, ed anche l’attività fisica viene compiuta più per estetica  che per passione vera o benessere.  Ma il nostro corpo è ben di più. E’ una macchina quasi perfetta, stupefacente e assolutamente adattabile.  E’ la risultante della somma di ciò che mangiamo, ciò che beviamo, come ci muoviamo e come pensiamo.

In questo secolo parliamo di “dieta” intendendo un regime alimentare restrittivo, che fa dimagrire per compensare gli eccessi ai quali siamo abituati, e navigando su internet se ne trovano di ogni tipo e sposano teorie diametralmente opposte. Fare o non fare colazione? Di che gruppo sanguigno sei? Le intolleranze fanno ingrassare? Lo stress fa ingrassare? E’ una questione ormonale? Riequilibrare l’intestino tenue o il crasso?  E’ più importante l’indice glicemico o le calorie? Latticini si o no?

E’ vero tutto ed il contrario di tutto, ma ci dimentichiamo spesso di una cosa fondamentale:

la nostra unicità. Ed anche il fatto che non siamo nemmeno noi uguali a noi stessi. Cosa intendo? Semplice: se peso 10 kg in più o in meno tutto il mio metabolismo cambia, ma cambia anche se quel peso è di grasso o massa magra. Se ho un fegato “appesantito” il metabolismo sarà differente da quello che avrei se avessi un fegato ben funzionante. Dunque? Che fare?

Prima cosa accettare l’idea che se la nostra situazione non è quella che vogliamo (siamo troppo grassi, troppo magri, stanchi più di quello che la nostra attività giustificherebbe) dobbiamo compiere azioni diverse per ottenere risultati diversi.

Compiere queste azioni per un tempo sufficiente perché si possano vedere gli effetti.

Affidarsi a qualcuno che può sostenerci nel percorso.

Imparare a conoscersi perché il nostro equilibrio e la salute sono nelle nostre mani.

In questo senso la kinesiologia è la strada che può riportare il nostro corpo ad uno stato di equilibrio attraverso l’identificazione di quelle differenze che ci caratterizzano.  In pratica quello che fa bene o nulla ad uno può far male ad un altro.

Ma il kinesiologo non può compiere le azioni al posto nostro…..può solo aiutarci (anche lavorando sulla parte emotiva) sulle motivazioni che ci portano a non prendersi cura di sé.

Tutto questo perché la bellezza esteriore è “solo “ il riflesso di un equilibrio ed una vitalità che partono dal nostro interno.

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